Wednesday, August 8, 2007

How To Customize My Bmx Bike

Monday, August 6 - Addis Ababa

Touring Addis Abeba

Addis Ababa we only have an hour to change. Last night at check-in Ethiopian boy told us, " theory in an hour is sufficient to transfer baggage, and this I do not really encouraged us very much. Obviously then the flight left just an hour late ... we arrive at the gate of the flight to Kinshasa when he is given as "boarding", but the hostess told us that the flight is closed, and we remain in Ethiopia until the following day. Reassure us on baggage, which will be held at the airport in Addis Ababa and boarded with us the next day.

The setback, to be honest, not that we mind that much. We will have a day to visit Addis Ababa, and above all a chance in more than our eight bags (full of computer and work materials, as well as clothes and food) we all follow together. We go to the transit desk

Ethiopian, and within an hour we find ourselves in a brand new shuttle in the direction of a nice hotel in the center, insieme alle altre persone che hanno perso la stessa coincidenza (un gruppetto piuttosto variegato in cui spiccano due suore delle Mauritius e un enorme uomo d'affari congolese che somiglia a B.B. King). Pranziamo e poi andiamo a fare un giro con un tassista che ci guida per la città.

Inizio presto a realizzare di essere tornato in un'altra dimensione: i bambini scalzi che mendicano in strada, la puzza dei vecchi diesel, le baracche che vendono di tutto... Mi viene irrazionalmente un groppo in gola, che lascio scorrere via.

Per tanti altri versi però Addis Abeba mi sembra anche la prova di uno sviluppo possibile: è l'Africa così come me l'immaginavo due anni fa, quando ero a Fiumicino in attesa di partire per il Congo.

È un posto in cui all'aeroporto non bisogna pagare nessuno, nelle strade ci sono marciapiedi, segnali e strisce pedonali, i taxi sono colorati e hanno una licenza, le auto sono vecchie ma sono riempite con un numero normale di persone, le catapecchie si alternano a case dignitose, esistono i trasporti pubblici. Non sono solo segni di un benessere economico che si sta diffondendo, almeno nella capitale, ma sono anche tanti piccoli segni che esiste una base condivisa di convivenza civile, pur con tutte le difficoltà e i limiti di un paese del terzo mondo.

Quella stessa base che invece manca troppo spesso in un paese come il Congo, che forse ha ancora troppo vivo il ricordo di trent'anni di dittatura e saccheggio mobutismo of, and is trying to build a civil society over the wounds of civil war.

0 comments:

Post a Comment